Band:
Infernal Angels
Disco:
Pestilentia
Genere:
Black Metal
Anno: 2014
Anno: 2014
Attivi sin dal 2002, gli Infernal Angels hanno rilasciato “Pestilentia”,
loro terzo disco. Il titolo dell'opera descrive bene l'approccio dell'album, capace di alternare momenti rapidi e serrati a
rallentamenti, appunto, pestilenziali, offrendo un sound simile al
black metal di matrice svedese: non sarebbe una follia, infatti,
citare band del calibro di Dark Funeral e Watain come ispiratrici dei
nostri. La presenza di
un certo piglio melodico riesce a conferire maggiore eterogeneità al
disco, rendendolo meno prevedibile, grazie anche a palesi influenze
death metal, maggiormente riscontrabili soprattutto nella seconda
metà del lavoro. Abili a destreggiarsi, come detto, tra
rallentamenti e accelerazioni improvvise, gli Infernal Angels trovano
probabilmente il loro punto di forza proprio nei loro momenti più
cadenzati e meno selvaggi, in cui si ravvisano anche le idee più
originali. Non si può comunque definirlo un disco derivativo:
“Domina nigra”, per esempio, è un bel manifesto di come eseguire
un pezzo black metal dal sapore orrorifico, puntando sulle dissonanze
e risultando intricato e denso di contenuti. I nostri non rinunciano
comunque a momenti più “sentimentali”, come dimostra l'epica e
atmosferica “Carpathians”, il pezzo più lungo e forse più ragionato
del lotto. Un capitolo a parte merita la produzione, che riesce solo
in parte a render giustizia all'operato degli Infernal Angels: i
suoni premiano le parti più lente del disco, mentre
rischiano di “soffocare”, a tratti, l'intelligibilità del
riffing nelle parti più veloci. Nel complesso, parliamo di un prodotto onesto, piacevole da
ascoltare e con spunti molto interessanti; per emergere
definitivamente nel panoramaitaliano serve osare ancora di più, ma
secondo chi scrive la strada tracciata è quella giusta: dopo un
primo disco molto promettente e un secondo capitolo meno
entusiasmante, la terza prova degli Infernal Angels su lunga distanza
ci regala una band più matura e sicura di sé. Questa è la base
ideale per una crescita ulteriore: vediamo se il prossimo disco sarà
quello della definitiva esplosione nel panorama underground attuale.
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