venerdì 17 aprile 2015

Selvans - Clangores plenilunio

Band: Selvans
Disco: Clangores plenilunio
Genere: Pagan Black Metal
Anno: 2015

Nati dalle ceneri dei Draugr per volontà di Jonny (prematuramente scomparso nel giugno scorso), Stolas, Selvans Haruspex e Sethlans Fulguriator, i Selvans debuttano con questo EP rilasciato tramite Avantgarde Music. Innanzitutto, c'è un chiaro elemento di continuità con i Draugr, che ritroviamo nelle tematiche, ispirate a leggende e riti antichi, chiaramente pre-cristiani. In particolare, l'immaginario dei Selvans strizza l'occhio verso gli Etruschi: ne sono una prova i nomi scelti da alcuni componenti della band, visto che aruspici e fulguratori sono un elemento caratteristico di questo popolo (oltre a Sethlans e Selvans, nomi, rispettivamente, del dio del fuoco e del dio dei boschi per gli Etruschi). Si potrebbe dire, però, che le similitudini con i Draugr finiscono qui: il modo di interpretare il (pagan) black metal è profondamente diverso nella composizione, che si avvicina più a certe band che hanno fatto del mood epico/atmosferico il loro marchio di fabbrica. Non è blasfemia, infatti, scomodare paragoni con i rumeni Negura Bunget o con i primi In the Woods... (dei quali i nostri propongono anche una cover), pur con palesi differenze stilistiche. Le tracce che presentano i Selvans, cover a parte, sono eterogenee ma al tempo stesso cumulative: “Lupercale”, cantata in italiano, è più epica e d'impatto, grazie anche a una batteria fondata sui mid-tempo, mentre la titletrack rivela un maggiore interesse verso le trame tastieristiche. Dopo questi due pezzi c'è appunto la cover degli In the Woods..., che si pone in mezzo a un prologo e un epilogo scritti apposta dai Selvans per questo pezzo: c'è da dire che, nonostante si tratti di una cover, anche qui la band dimostra una personalità fuori dal comune, offrendo il giusto tributo a una band che forse andrebbe ricordata più spesso per quello che ha fatto a livello di influenze nella storia del genere. Da rimarcare anche il notevole interesse verso gli strumenti tradizionali, che trovano il giusto spazio: i nostri non ne abusano (come fanno certe formazioni folk metal...), ma dimostrano di saper gestire bene i momenti più furiosi e quelli più folkloristici, alternandoli. Insomma, parliamo di un debutto molto interessante: verso fine anno è prevista l'uscita del full length, che ci aspettiamo confermi le prime impressioni sui Selvans, finora molto positive.

Tracklist:
1 - Lupercale
2 - Clangores plenilunio
3 - Prologue
4 - ...in the Woods (In the Woods... cover)
5 - Epilogue

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sabato 4 aprile 2015

Infernal Angels - Pestilentia

Band: Infernal Angels
Disco: Pestilentia
Genere: Black Metal
Anno: 2014


Attivi sin dal 2002, gli Infernal Angels hanno rilasciato “Pestilentia”, loro terzo disco. Il titolo dell'opera descrive bene l'approccio dell'album, capace di alternare momenti rapidi e serrati a rallentamenti, appunto, pestilenziali, offrendo un sound simile al black metal di matrice svedese: non sarebbe una follia, infatti, citare band del calibro di Dark Funeral e Watain come ispiratrici dei nostri. La presenza di un certo piglio melodico riesce a conferire maggiore eterogeneità al disco, rendendolo meno prevedibile, grazie anche a palesi influenze death metal, maggiormente riscontrabili soprattutto nella seconda metà del lavoro. Abili a destreggiarsi, come detto, tra rallentamenti e accelerazioni improvvise, gli Infernal Angels trovano probabilmente il loro punto di forza proprio nei loro momenti più cadenzati e meno selvaggi, in cui si ravvisano anche le idee più originali. Non si può comunque definirlo un disco derivativo: “Domina nigra”, per esempio, è un bel manifesto di come eseguire un pezzo black metal dal sapore orrorifico, puntando sulle dissonanze e risultando intricato e denso di contenuti. I nostri non rinunciano comunque a momenti più “sentimentali”, come dimostra l'epica e atmosferica “Carpathians”, il pezzo più lungo e forse più ragionato del lotto. Un capitolo a parte merita la produzione, che riesce solo in parte a render giustizia all'operato degli Infernal Angels: i suoni premiano le parti più lente del disco, mentre rischiano di “soffocare”, a tratti, l'intelligibilità del riffing nelle parti più veloci. Nel complesso, parliamo di un prodotto onesto, piacevole da ascoltare e con spunti molto interessanti; per emergere definitivamente nel panoramaitaliano serve osare ancora di più, ma secondo chi scrive la strada tracciata è quella giusta: dopo un primo disco molto promettente e un secondo capitolo meno entusiasmante, la terza prova degli Infernal Angels su lunga distanza ci regala una band più matura e sicura di sé. Questa è la base ideale per una crescita ulteriore: vediamo se il prossimo disco sarà quello della definitiva esplosione nel panorama underground attuale.

Tracklist:
1 - 1347
2 - Pestilentia
3 - Blood is life
4 - In the darkness
5 - Domina nigra
6 - Carpathians
7 - Cold fog rises
8 - Thorns crown
9 - A night of unholy soul

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