mercoledì 28 gennaio 2015

3 - POP (Perpetuo Orrore Popolare)

Band: 3
Disco: POP (Perpetuo Orrore Popolare)
Genere: Industrial Black Metal

Estremamente diabolico e malvagio è il lavoro di 3, pseudonimo sotto il quale si cela il misterioso Rosario Badalamenti, musicista riconducibile all'ensemble della cosiddetta "Scena Mediterranea" formatasi intorno al polistrumentista Agghiastru e ai suoi progetti. Gli aggettivi "diabolico" e "malvagio" non sono utilizzati a caso: urla inaudite e maligne si stagliano in un vortice di velocissimi riff, mentre una drum machine dal sapore freddo e industriale sparata a velocità disumane fa da sfondo a un'atmosfera già di per sé claustrofobica. Rispetto alla maggioranza dei progetti della Inch Productions, questo EP di 3 non fa grande utilizzo del dialetto siciliano nelle lyrics (dialetto che è presente nella sola "Ghenos caedo"), preferendo la lingua italiana. I testi, violenti, scorretti e apocalittici, non sono certo per deboli di cuore o per buonisti dell'ultim'ora: "Machete Kaos", una delle tracce più rappresentative del lavoro, lo dimostra ampiamente: "Affettato di teste di cazzo / che col mio machete accarezzo / e pulizia del creato farò / con l'Inferno che purificherà il Kaos". Tutto piuttosto esplicativo, direi. Interessante anche la già citata "Ghenos caedo", che, oltre alle dinamiche serratissime e infernali delle chitarre, fa molto affidamento anche sull'elemento industrial/noise, conferendo un gusto macabro soprattutto alla seconda parte del pezzo (il più lungo del lotto), che assume toni più sperimentali. La produzione è piuttosto semplice, ma non grossolana: le trame chitarristiche sono comunque ben udibili e puntano esclusivamente ad aumentare la violenza sonora. Una violenza che ricalca quella espressa da gruppi scandinavi come Mistycum e Diabolicum, dunque, che punta non a creare melodie ricercate o atmosfere sognanti, ma che mira a rappresentare scenari apocalittici, dove la salvezza dell'umanità non è altro che una bieca illusione: in questo senso, il disco centra pienamente i suoi propositi. E dire che la pagina facebook di Inch Productions annunciava una svolta pop di Rosario Badalamenti. POP? Forse di nome, di certo non di fatto...

Tracklist:
1 – POP (Perpetuo Orrore Popolare)
2 – Machete Kaos
3 – Germe
4 – Ghenos caedo
5 – L'agnello sbattezzato
6 – Cornucopia (bonus track)

Ascolta

Facebook

Coil Commemorate Enslave - L'infinita vanità del tutto

Band: Coil Commemorate Enslave
Disco: L'infinita vanità del tutto

Genere: Black Metal
Anno: 2014

Provenienti dalla Basilicata, i Coil Commemorate Enslave rappresentano una piacevole novità nell'ambito black metal italiano: merito soprattutto di un interesse lirico quantomeno insolito, dal momento che i testi sono tutti focalizzati sugli scritti di Giacomo Leopardi. Musicalmente, i nostri propongono un black metal dalle tinte atmosferiche, adagiato su un mood vagamente depressive. Tuttavia, molti sono anche i riferimenti puramente black metal: non mancano, infatti, veloci riff in tremolo picking in puro stile norvegese, accompagnati da una massiccia presenza di blast beat. Sono presenti, inoltre, parti arpeggiate e sognanti, come in "Chiamata fosti lamentata e pianta"; quel che salta all'occhio è come, pur essendo i pezzi di durata medio-lunga (ben cinque tracce sono oltre i sette minuti, "A se stesso" ne dura addirittura tredici e, intro a parte, solo un pezzo è di lunghezza inferiore ai cinque minuti), il riffing molto vario e l'inserimento di varie influenze riescono a rendere il disco molto scorrevole nel suo ascolto. C'è anche spazio per momenti più "catchy" (aspetto piuttosto raro per questo tipo di black metal), come testimonia la prima metà di "Mia lacrimata speme", la traccia più breve dell'album. Anche la produzione risulta adeguata: tutti gli strumenti sono perfettamente udibili, e anche il basso, che nel black metal riceve solitamente poco spazio, ha le sue occasioni di mettersi in mostra, mantenendosi comunque perlopiù sullo sfondo e dedicandosi soprattutto a un lavoro di raccordo. Insomma, si tratta di un disco che ben sintetizza diverse anime dell'universo black metal, condensando momenti feroci e malinconici con alle spalle un concept interessante; la personalità non manca a questa giovane band, che si presenta quindi come una delle realtà più promettenti. CCE promossi a pieni voti, dunque, in attesa di una conferma ad alti livelli.

Tracklist:
1 – Intro
2 – Amarissima allor la ricordanza
3 – Chiamata fosti lamentata e pianta
4 – Mia lacrimata speme
5 – C.C.E. parte II
6 – Il tramonto della luna
7 – Amore e morte
8 – Lentae genistae
9 – A se stesso

Ascolta

Facebook