martedì 26 maggio 2015

Seventh Genocide - Breeze of memories

Band: Seventh Genocide
Disco: Breeze of memories
Genere: Folk/Black Metal/Post-Rock
Anno: 2015

In passato abbiamo recensito il promo EP dell'album uscente dei Seventh Genocide: ebbene, ora quell'album è finalmente uscito, sotto Naked Lunch Records. Per parlare del disco, confermiamo innanzitutto le impressioni avute dal promo: c'è stato un netto cambio di genere, dal black metal “tout court” del primo disco si è passati un black metal fortemente intriso di post-rock ed elementi folk, con derive shoegaze. Rispetto al promo, la produzione è anche migliore: la resa degli strumenti è più nitida, e si colgono meglio alcune sfumature del disco. E' un album molto uniforme e coerente nella sua proposta: l'ascolto procede tra un continuo alternarsi di parti acustiche ed altre più feroci, dove un sottofondo di blast beat accompagna un riffing spesso aggressivo, ma solitamente improntato a soddisfare un certo gusto melodico. Bene anche la voce: non possiamo garantire che lo screaming di Rodolfo (che si occupa anche di basso e chitarra acustica) sia unico nel panorama black metal, ma sicuramente è ben eseguito ed impostato. Una traccia che si discosta un po' dalle altre per struttura è la penultima: “Summer dusk” dà maggiormente sfogo all'aspetto forse più propriamente black metal del gruppo, soprattutto nella sua prima metà, pur mantenendo sempre delle apprezzabili derive melodiche. Parliamo in definitiva di un lavoro molto interessante, anche se con qualche piccolo difetto: i suoni sono buoni ma non sempre perfetti, soprattutto quando le chitarre vanno in tremolo picking. Un'altra scelta che mi ha fatto storcere un po' il naso riguarda la decisione di far terminare spesso e volentieri i pezzi in “fade out”, quindi con le chitarre che vanno lentamente a sfumare: sono situazioni che potevano essere sviluppate un po' meglio. La scarsa durata dell'album (appena mezzora di musica), invece, non rappresenta affatto un problema: i Seventh Genocide dimostrano infatti di condensare molto bene le loro idee nel minutaggio che si sono imposti, allungare il brodo poteva rischiare di diventare noioso, vista la struttura piuttosto simile delle canzoni, elemento già evidenziato. Nel complesso, ci troviamo di fronte a un lavoro palesemente influenzato dalla cosiddetta “scena Cascadian” del Nord America, ma con un'importante dose di personalità: sfido chiunque a riconoscere questa band come un “clone” di Agalloch, Wolves in the Throne Room, Addaura o chi volete voi, piuttosto, invece, i nostri riescono a sviluppare una personalità propria, che con il tempo andrà affinandosi sempre di più.

Tracklist:
1 – Breeze of memories
2 – Be
3 – Behind this life
4 – Summer dusk
5 – Il lampo

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